Uno dei nostri supplenti è stato bocciato per la seconda volta al concorso per entrare in ruolo. Si tratta di uno degli insegnanti più apprezzati da genitori e colleghi (oltre che dal preside) e uno dei più amati dagli studenti, che mi hanno scritto lettere accorate nelle quali chiedono di riaverlo il prossimo anno per le sue capacità didattiche e relazionali. Sono casi che si ripetono costantemente. Qualcosa in tutto questo non torna. Docenti bravissimi non superano i concorsi, altri inadeguati ce la fanno. Vogliamo affrontare questa storia una volta per tutte? Vogliamo dire che, per selezionare, i concorsi non funzionano e sono la prima ragione di molte inefficienze nella scuola e nella pubblica amministrazione?
Lasciate giudicare alla scuola chi può stare a scuola. Questo è lo slogan che mi verrebbe da adottare. Per tutti i profili. Presidi, insegnanti, amministrativi, tecnici, custodi. Al massimo, si facciano dei test iniziali solo per verificare alcuni prerequisiti. Poi si mettano tutti alla prova. E alla fine di un anno scolastico (o di un biennio) si decida chi può rimanere e chi no sulla base di un sistema di valutazione incrociato, che metta insieme i punti di vista dei diversi soggetti della comunità. Studenti, colleghi, preside e, in alcuni casi, famiglie.
La premessa è semplice. Solo osservando una persona in azione si può comprendere se è idonea a fare un lavoro. Solo chi la incontra tutti i giorni può esprimere una valutazione attendibile e realistica. Una commissione di “esperti”, per quanto competente, non può farlo con altrettanta affidabilità vedendolo pochi minuti.
Basta con procedure costose, che hanno tempi lunghi e producono risultati discutibili. Se abbiamo davvero a cuore il bene dei nostri studenti, serve un cambio di rotta culturale, politico e sindacale. Perché di funzionari, presidi, insegnanti e personale Ata che hanno sbagliato mestiere davvero non se ne può più. Così come è intollerabile assistere all’ingiustizia di persone di scuola capaci e appassionate che non vengono assunte, riconosciute e valorizzate.
19 Giugno 2025 alle 5:37
Sono pienamente d’accordo,i concorsi svolti in questo modo non funzionano per niente. Le persone vanno osservate sul campo e mi riferisco a tutti,dai Dirigenti a tutto il personale scolastico.