Venerdì scorso la Prefetta di Firenze, il Direttore dell’Ufficio Scolastico Provinciale e i presidi si sono riuniti per discutere della riapertura delle scuole dopo l’ultimo decreto del Governo. Per le superiori si è convenuto di tenere il 70% di studenti in presenza, prevedendo in genere di far venire gli studenti delle classi prime e quinte tutti i giorni e quelli delle altre classi a turni alterni. Inoltre, su proposta della preside del Liceo Pontormo di Empoli, molti istituti terranno in Dad i ragazzi delle quinte negli ultimi giorni di giugno per preservarli dal rischio quarantena in vista della maturità. Il confronto è stato sereno e collaborativo, le posizioni espresse tutte ispirate al buon senso. Colpisce però che le lezioni non possano riprendere oltre il 70%. Non perché ci siano rischi reali nella scuola, ma perché il sistema dei trasporti non regge. E bisogna notare che non stiamo parlando del 70% degli studenti tutti insieme alle 8. Molte scuole prevedono almeno due turni di ingresso, quindi alle 8 c’è circa il 35% degli studenti. Quindi il sistema dei trasporti, dopo un anno di pandemia, regge solo il 35% dell’afflusso normale. Questo fa molto riflettere, anche se chi gestisce quel servizio rileva, a sua difesa, il limite del 50% di capienza.
Ormai però mancano poche settimane di scuola. La vera sfida a questo punto non è adesso, ma a settembre. Non possiamo pensare che i nostri ragazzi affrontino un terzo anno in Dad. Sarebbe inaccettabile prolungare i loro disagi, già gravissimi. Speriamo che i vaccini avranno ridotto i contagi così da ripristinare la capienza regolare (o quasi) degli autobus. Ma tutti dovremo fare la nostra parte. Il trasporti andranno potenziati (perché le scene di bus sovraffollati sono incivili anche senza Covid) e le scuole valuteranno se mantenere orari sfalsati (purché ragionevoli perché i ragazzi avranno bisogno di riprendere le loro attività pomeridiane). Serve che al più presto (non ad agosto) si apra un confronto tra istituzioni, aziende di trasporto e scuole su come garantire il ritorno al 100% in presenza.
Nel rispetto per la vera Festa della Liberazione, facciamo in modo che quest’anno il 25 aprile rappresenti anche l’avvio della liberazione degli studenti dalla scuola a distanza.