Non sono un critico cinematografico e non so giudicare adeguatamente il valore artistico di questa serie che si chiama Avvocata Woo. So però che trovo il personaggio delizioso e l’attrice straordinaria. E trovo che si affrontino in un modo leggero, ma non banale, temi socialmente difficili. Non mi sembra un caso che dall’Oriente, e in particolare dalla Corea, arrivino negli ultimi tempi cose particolarmente originali e interessanti. E non mi sembra un caso nemmeno che i nostri ragazzi quelle cose le apprezzino più di noi adulti. Generalizzando un po’ (e quindi dicendo una cosa non del tutto vera), ho l’impressione che laggiù riescano ad avere la capacità di uno sguardo poetico che in questa parte del mondo abbiamo perso. Una questione che dovremmo capire meglio e sulla quale tutti noi, adulti e ragazzi, dovremmo provare a riflettere. Anche a scuola, dove il confronto tra Oriente e Occidente si fa poco. E, al di là di quello che sembra, non si diffonde abbastanza la cultura cinematografica. Perché naturalmente non basta far vedere qualche film in classe per promuoverla davvero.