“Preside, sono preoccupata. Aumentano i casi di studenti che entrano in crisi in quinta superiore. A un passo dall’uscita dalla scuola”. “Professoressa, ne abbiamo parlato spesso. Sono ragazzi fragili, che manifestano con attacchi d’ansia la difficoltà di affrontare prove e interrogazioni”. “Credo ci sia dell’altro. Succede anche che molti diplomati tornino a scuola a trovarci. Ci cercano continuamente per confrontarsi in occasione di esami universitari o di momenti particolari della vita. Ma non è il normale legame affettivo che tutti abbiamo avuto con qualche professore. E’ un fatto nuovo. Per alcuni ragazzi la scuola rappresenta un baluardo affettivo, uno dei pochi luoghi che rassicura e protegge. Una coperta di Linus da cui fanno fatica a staccarsi. Perché sono preoccupati per il futuro e forse hanno paura di diventare adulti”. La professoressa ha ragione. Quei ragazzi si fermano o guardano indietro per la paura di andare avanti. E rappresentano una cartina di tornasole di quello che sta capitando a una parte della nostra società.