Manca poco al 2018, un anno pieno di incognite per il Paese. Nelle prossime settimane anche nelle scuole inviteremo i diversi schieramenti a presentare il loro programma elettorale. Vorremmo evitare di ascoltare le solite promesse e i soliti slogan recitati a memoria. Quelli che “L’istruzione sarà la nostra priorità” e quelli che “Daremo più soldi a tutti”, quelli che “Vogliamo una scuola più moderna ed efficiente” contro quelli che “Chiediamo una scuola più democratica”, quelli che “Il Governo precedente ha distrutto la scuola” contro quelli che “Il Governo precedente è stato l’unico a investire sulla scuola”. Per recuperare consensi e credibilità, i politici dovrebbero innanzitutto abbandonare la demagogia e la stucchevole aggressione degli avversari. Aprendo invece un confronto vero con studenti, insegnanti e presidi, nel quale illustrare in modo chiaro le proprie idee e le proprie proposte. E, magari, accogliere anche qualche suggerimento. Solo così chi ha un progetto serio di scuola e di società potrà emergere ed essere riconosciuto.