Le interviste di Paola De Micheli, ministra dei trasporti e Stefano Baccelli, assessore regionale alla mobilità, lasciano francamente stupiti e amareggiati. A gennaio 2021 sarà passato quasi un anno dall’inizio della pandemia ed entrambi rivelano candidamente di non poter gestire in sicurezza il ritorno alla normalità. Nonostante gli investimenti, non si è in grado di reggere oltre il 50% dell’afflusso di persone. Davvero si rimane colpiti. Abbiamo evidentemente un problema urgente: la riorganizzazione di un sistema dei trasporti degno di un Paese civile, che eviti le scene note a tutti, specie in alcuni orari e in alcune città, di autobus, treni e metropolitane con persone ammassate fino all’inverosimile, soprattutto all’ingresso e all’uscita da scuole e luoghi di lavoro.
Rimanendo sull’emergenza attuale, nessuno naturalmente pensa che ritardi di molti anni si possano colmare in pochi mesi. Ma non sembra che si sia fatto tutto quello che si poteva fare. E francamente irrita la tendenza a scaricare la responsabilità sulle scuole, capovolgendo la realtà. Sono le scuole a pagare un prezzo altissimo per l’inefficienza dei trasporti, non il contrario. Quando l’assessore Baccelli dice «non deve più succedere che un preside decida in autonomia quando scaglionare gli orari» dimentica che il mondo della scuola chiede inascoltato da mesi un confronto per cercare di coordinarsi. Quando la ministra De Micheli ipotizza orari scolastici dalle 8 alle 20 compresa la domenica sembra una voce da Marte, che non ha alcuna percezione delle conseguenze per scuole e famiglie.
Siamo tutti consapevoli della complessità delle cose, però non si troveranno mai soluzioni giuste se ognuno continua a guardare solo la propria parte. La scuola è stata chiusa per troppo tempo. Adesso dobbiamo assolutamente riaprirla, al massimo il 7 gennaio. Assumiamo un impegno pubblico su questo e cerchiamo risposte compatibili con le diverse esigenze. Se non possiamo ritornare subito alla normalità, ricominciamo almeno con il 50% degli studenti in classe sostenibile dal sistema dei trasporti e con orari sfalsati in modo ragionevole, ma cerchiamo di riportare tutti regolarmente a scuola nel giro di qualche settimana.