Al Marco Polo abbiamo abolito il libretto delle giustificazioni. Nonostante i mille timori, tutti hanno guadagnato tempo e vivono più felici. Il libretto delle giustificazioni è un retaggio della vecchia scuola paternalista e ha moltiplicato le “indisposizioni”, espressione misteriosa che nessuno ha mai capito cosa significhi. Doveva servire, in realtà, a verificare che i genitori sapessero dell’assenza del proprio figlio. Con il registro elettronico non c’è più questa necessità perché le assenze si vedono in tempo reale. Eppure in alcune scuole superiori succede l’incredibile: si chiede ai maggiorenni di apporre una firma per dimostrare di essere a conoscenza della propria assenza. E’ il delirio della burocrazia. Gli orfani del vecchio libretto delle giustificazioni ogni tanto ricompaiono anche da noi. Vengono a chiedere notizie del loro caro estinto. In fondo quel pezzo di carta ricorda la loro giovinezza, quando i treni arrivavano in orario e tutti erano più seri. Quasi tutti. Perché in tanti poi, su quei libretti, le firme le apponevano. Ma false.