Ascoltare in questi giorni Donald Trump e Kim Jong-un che si confrontano su chi ha il pulsante nucleare più grosso è francamente imbarazzante. Per tutti, ma soprattutto per chi lavora nella scuola. Diventa difficile provare a insegnare ai ragazzi il rispetto per l’altro e il confronto civile delle idee, se due capi di Stato così importanti si mettono a fare i bulli a questo livello. Cercando di prevaricare l’uno sull’altro attraverso minacce e prove di forza e adoperando un linguaggio che normalmente non tollereremmo nei nostri studenti. Colpisce anche che a fare tutto questo, almeno in qualche caso, siano rappresentanti del popolo democraticamente eletti. Nelle scuole e nelle famiglie il bullismo è già piuttosto praticato. E non solo dai ragazzi. Qualche volta, purtroppo, anche dagli adulti. Non ci servono certamente cattivi esempi da parte della politica. Dalla quale ci aspetteremmo invece l’esercizio del buon senso. E che all’esibizione dei muscoli preferisca quella dei cervelli.