Il bando PON appena uscito garantisce a molte scuole risorse importanti per svolgere iniziative al di fuori dell’orario scolastico e rappresenta oggettivamente un’opportunità significativa per mettere in campo un nuovo modello di scuola e di educazione. Diciamo la verità. L’idea della scuola aperta non è in sé una novità. In forme diverse le attività pomeridiane sono sempre esistite. Però, di fatto, la realtà ci racconta che oggi molte scuole rimangono chiuse per gran parte del pomeriggio, la sera e nei fine settimana. E che poi sono praticamente deserte d’estate. Un vero spreco di risorse. Il bando consentirà a chi lo vuole di riempire quei vuoti e di porre fine a quello spreco.

Per quello che riguarda l’Istituto Tecnico per il Turismo “Marco Polo” di Firenze, nelle scorse settimane avevo lanciato la proposta delle Scuole del Popolo, una forma ambiziosa di scuola aperta. L’idea è quella di mettere insieme le intelligenze e le esperienze presenti dentro e fuori la scuola per costruire un nuovo patto sociale. Vorrei fare della scuola un vero punto di riferimento nel territorio, che offra servizi e iniziative di carattere culturale ed educativo. L’espressione Scuola del Popolo intende richiamare l’idea che la scuola è di tutti ed è per tutti. E che tutti possono contribuire in base alle proprie esperienze e alle proprie competenze.

Per questo faccio un appello pubblico all’interno ed all’esterno della scuola. Associazioni, istituzioni, enti pubblici o privati, aziende, docenti, personale Ata, studenti, genitori o singoli cittadini si facciano avanti per presentare idee e proposte scrivendo all’indirizzo di posta elettronica presidenza@ittmarcopolo.gov.it o chiedendo un incontro di persona. Con le varie componenti della scuola vaglieremo quello che arriva, definiremo le priorità e costruiremo un percorso, cogliendo innanzitutto l’occasione del bando appena uscito. Il Comune di Firenze, nella persona di Cristina Giachi, vicesindaco ed assessore all’educazione, ha già dato la disponibilità a sostenere questi percorsi. Vogliamo che la scuola venga vissuta tutto il giorno e tutto l’anno, che giovani e anziani, colti e analfabeti, ricchi e poveri, italiani e stranieri possano incontrarsi, ascoltarsi, contaminarsi. E vorremmo sperimentare modalità di apprendimento innovative e coinvolgenti. E’ una scommessa che prova a mettere in campo una scuola moderna e getta le basi di una comunità civile e plurale, libera e accogliente.