Quando si giudicano i politici e i governi, bisognerebbe guardare a quello che fanno, non a come parlano o a come si presentano. L’ultima idea geniale del Governo Draghi sulla scuola è il docente esperto. Si parla dell’introduzione di una figura per scuola (uno per scuola!), a partire dal 2032/33 (2032/33!), che viene selezionato dopo un percorso di formazione quasi decennale e al quale vengono riconosciuti circa 400 euro lordi mensili (250 netti più o meno). Naturalmente sono già cominciate tutte le ironie del mondo su come un “espertone” possa da solo cambiare una scuola, fatta mediamente di 1500 studenti e di 150 insegnanti. Francamente non si capisce come possa venire in mente un’idea del genere e come questa cosa possa essere presentata da qualcuno come un cambiamento epocale della scuola. Siamo al nulla, un nulla che parte comunque fra 10 anni. Sono ben altre le cose di cui avrebbe bisogno il mondo della scuola.
È per questo, per quanto fatto (e non fatto) nella scuola (e in altri settori), che personalmente faccio fatica a seguire chi oggi propone Draghi, la sua agenda politica e il suo Governo come riferimento per il futuro.