Al “Marco Polo” di Firenze abbiamo deciso di uscire ogni tanto dalla frenesia della routine quotidiana e trascorrere dei fine settimana tutti insieme, preside e insegnanti, per discutere di scuola e conoscere storie ed esperienze che possano aiutarci a ritrovare il senso del nostro lavoro. Due anni fa siamo stati al Castello di Gargonza per un confronto con esperti del CIDI su questioni legate alla didattica. L’anno passato siamo andati a Napoli e Scampia per incontrare maestri di strada, preti e insegnanti, che ci hanno raccontato come si fa scuola in quelle realtà. La settimana scorsa abbiamo fatto un viaggio a Polistena, un piccolo paese della Calabria, dove abbiamo trascorso tre giorni straordinari e incontrato persone meravigliose. Grazie all’aiuto di Unicoop Firenze siamo entrati in contatto con la Valle del Marro – Libera Terra, una cooperativa sociale guidata da Domenico Fazzari e Antonio Napoli, che da anni gestisce beni confiscati alla ‘ndrangheta in diversi Comuni della Piana di Gioia Tauro. Abbiamo ascoltato le loro storie di cittadini che combattono una battaglia durissima per restituire dignità e legalità alla propria comunità e ridare nuova vita a terreni abbandonati (fra l’altro i loro prodotti biologici, arance, olio e pesto di peperoncini piccanti, si trovano anche nei negozi di Unicoop Firenze). Abbiamo poi visitato il Poliambulatorio di Emergency, un presidio di civiltà in cui le persone più fragili possono avere cure gratuite a livelli di eccellenza. E Giuseppe Politanò ci ha raccontato la storia della sede del centro di aggregazione giovanile di cui è responsabile. Abbiamo anche incontrato un gruppo di studenti toscani, accolti in quei giorni dalla cooperativa negli alloggi aziendali della Fattoria didattica, nata per realizzare percorsi sui temi della legalità e del lavoro etico. Il Centro aggregativo, il Poliambulatorio, gli alloggi della Fattoria sono stati attivati in un palazzo che prima apparteneva alla ‘ndrangheta e adesso, dopo la ristrutturazione e la riconversione, è un bellissimo luogo di educazione e di cura. Abbiamo poi incontrato altre persone straordinarie: don Pino De Masi, un parroco coraggioso, referente di Libera per la Piana di Gioia Tauro, che fa un lavoro sociale prezioso con centinaia di ragazzi “a rischio”; Gaetano Saffioti, un imprenditore che ha denunciato le cosche della ‘ndrangheta e vive sotto scorta da molti anni; Michele Albanese, un giornalista anche lui sotto scorta per le sue inchieste e Matteo Luzza, fratello di una vittima innocente di mafia e referente regionale di Libera Memoria. Abbiamo infine visitato l’ITIS “Conte Milano”, una scuola superiore che sarebbe un’eccellenza ovunque, per la presenza del bravissimo preside Franco Mileto, per gli insegnanti preparati e appassionati e per i tanti laboratori innovativi.Nel viaggio al Sud abbiamo visto le mille contraddizioni della nostra società. Ma abbiamo trovato soprattutto la moralità e il coraggio di chi vuole davvero cambiare le cose. Impressiona e commuove la fatica dei tanti eroi moderni dimenticati che operano in contesti difficili. E colpisce il linguaggio asciutto e autentico di chi parla di cose che vive sulla propria pelle. Siamo ritornati a Firenze portando con noi l’emozione delle testimonianze che abbiamo ascoltato e le storie di chi rimane fedele tutti i giorni ai principi in cui crede. Gaetano Saffioti ci ha indicato da dove ripartire. «La politica ha molte responsabilità. Ma le cose non potranno mai cambiare se ogni cittadino non farà la propria parte. Nelle scuole, nelle famiglie, nelle imprese». E’ un monito che non dimenticheremo.