La campanella ha ricominciato a suonare. Come una sveglia, sembra dirci che è l’ora di darsi una mossa. E provare sul serio a cambiare. Perché davvero non se ne può più della vecchia scuola. Di un inizio d’anno caotico in cui di nuovo mancano gli insegnanti, i custodi e gli amministrativi. Di presidi senza un progetto di scuola, che governano solo le emergenze. Di docenti che si avviano a ripetere stancamente la solita lezione. Di custodi che, invece di pulire, si lamentano dei ragazzi che sporcano. Di studenti che si dimenticano a casa i libri, ma il cellulare no, non se lo dimenticano mai. Di genitori che portano lo zaino ai figli perché, poverini, non ce la fanno. Di Governi che fanno riforme ambiziose, ma poi non garantiscono l’ordinaria amministrazione. Eppure la strada del cambiamento esiste. Ed è già dentro la scuola. Nelle tante persone entusiaste di ricominciare. Sono quelli che non guardano mai l’orologio, quelli che portano idee e passione, quelli che si domandano se stanno facendo bene, quelli che cercano sempre di inventarsi qualcosa di nuovo, quelli che si emozionano e fanno emozionare. La campanella è suonata. Per chi la vuole ascoltare.
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