La scuola è un luogo istituzionale e il Dirigente Scolastico è un funzionario dello Stato che ha il dovere di rispettare tutti i Governi democraticamente eletti. Indipendentemente dalle proprie posizioni politiche. Le norme vigenti e le disposizioni vanno applicate. Sempre. Altrimenti saltano le regole basilari del vivere civile. All’interno di questa cornice, però, ognuno di noi può operare le scelte educative e culturali che ritiene più opportune. Un principio andrebbe comunque tenuto fermo. La scuola pubblica deve rimanere la casa di tutti. Oggi si discute molto di quello che succede alle frontiere del nostro Paese. Il Governo prende le sue decisioni e i cittadini valutano. Ma quello che accade alle frontiere di una istituzione educativa è altra cosa. A chiunque bussi alle porte di una scuola deve essere aperto. Perché le scuole non possono che essere il luogo principe dell’accoglienza. A chi fa educazione non interessano il colore della pelle, l’etnia o la religione. Ci interessano le persone. Che, per noi, sono tutte uguali.