In questi giorni, pieni di mille discussioni politiche, voglio esprimere una posizione sulla scuola che non troverà d’accordo tutti i miei amici.

1. Per la scuola, come istituzione, non è rilevante se le elezioni le vince la destra o la sinistra. Noi abbiamo il dovere di rispettare la democrazia e l’esito del voto, qualunque esso sia e indipendentemente da come la pensiamo. E siamo tenuti a collaborare con chi occuperà posizioni di governo, a qualunque partito appartengano. Per questo personalmente andrò dovunque sarò invitato a parlare di scuola. Naturalmente lo farò portando le mie idee e la mia esperienza, da docente e da preside.

2. Personalmente mi riconosco in un’area cosiddetta progressista. Ma ritengo giusto giudicare in modo aperto e senza pregiudizi quello che farà il Governo di centrodestra. Conteranno i fatti. Come per i Governi e i ministri di centrosinistra. Che in questi anni hanno spesso fatto scelte che non ho condiviso, nonostante avessero teoricamente idee più vicine alle mie.

3. Come preside del Marco Polo, nel rispetto delle decisioni che arriveranno dal Governo, utilizzerò tutti gli spazi di autonomia che ci sono concessi per continuare a portare avanti la nostra idea di scuola pubblica. Una scuola aperta a tutti, moderna e accogliente, che crede nel valore delle contaminazioni tra diversi e si prende cura delle persone, a partire da quelle più fragili. Una scuola che rispetta le posizioni di tutti, ma sceglie di darsi un’identità precisa e prende posizione sul piano culturale.