Ho partecipato a un convegno organizzato da gruppi di psicoterapia psicoanalitica che hanno redatto un manifesto dell’adolescenza pieno di principi condivisibili. Di adolescenza si parla poco e male. E spesso chi ne parla non la conosce. Quando va bene, ha un figlio o una figlia adolescente. Di cui però spesso non sa nulla di cosa fa quando si chiude nella cameretta né di quali siano le sue emozioni e i suoi pensieri più profondi.
Ci sarebbe bisogno di professionisti che ci aiutano. Psicologi, pedagogisti, educatori, esperti di problematiche adolescenziali. Ma qui va detta una cosa scomoda. Non ce li possiamo permettere. Andare privatamente da loro costa in genere tra 60 e 100 euro a seduta. Molto, troppo. Specialmente per chi ha bisogno di essere seguito in modo frequente e regolare. Molte famiglie non possono sostenere questi costi. L’alternativa sono i servizi sociali. Che però, nonostante gli sforzi dei singoli, non riescono a coprire le necessità. Per gli appuntamenti si aspetta troppo tempo. Mancano risorse e personale per supportare adeguatamente tutti quelli che avrebbero bisogno.
Nelle scuole, passata la “sbornia PNRR”, torneremo all’ordinario con un servizio inadeguato. In ogni istituto sono centinaia le ragazze e i ragazzi che chiedono aiuto in forme diverse. Centinaia, non decine. In ogni scuola. Dove, comunque, non si fa psicoterapia e non si possono seguire i casi più gravi che dovremmo inviare altrove, ma è difficile trovare risposte efficienti alla portata di tutte le famiglie.
La gestione dell’adolescenza andrebbe affrontata con idee forti e investimenti straordinari, in un lavoro di rete tra persone che sanno di cosa parlano. Per adesso non c’è nulla di tutto questo. Il risultato è che gli adolescenti sono lasciati spesso da soli ad affrontare le mille incognite della loro crescita. I fortunati hanno un genitore presente o incontrano un insegnante competente che si accorge di loro. Gli altri sono sostanzialmente abbandonati a loro stessi. Fino a quando ognuno di noi non si assumerà il suo pezzetto di responsabilità.
5 Giugno 2025 alle 18:57
Condivido la valutazione di Ludovico Arte .
Occorre che chi si occupa di sanita’ pubblica abbia ben chiara l’emergenza del problema salute mentale degli adolescenti , il numero degli accessi al Pronto soccorso e dei ricoveri, i numeri di un malessere in continuo aumento.
I Servizi rispondono alle emergenze , come Mario Landi ha ben illustrato nel convegno di venerdi’ scorso , ma non possono garantire gli interventi psicoterapici , che sono indispensabili per la cura di questi giovani.
Andrebbero fatti investimenti importanti per creare servizi di psicoterapia all’ interno dei Servizi , o attraverso convenzioni con istituzioni private . Non possiamo accettare che la psicoterapia sia solo alla portata di chi puo’ sostenere costi economici sempre piu’ insostenibili per buona parte della popolazione!