Maturità alla Sassetti-Peruzzi, una “scuola di frontiera” di Firenze. Molti studenti italiani e stranieri con situazioni “particolari”, una sezione carceraria, corsi serali. Una storia complessa, dove, nonostante le mille difficoltà, si fa un lavoro educativo straordinario, come dimostrano le buone prove d’esame. Una volta, in una scuola come la Sassetti, un ragazzo mi chiese: «Chi viene da noi, che siamo gli studenti peggiori, è un insegnante di serie B rispetto a quelli dei licei?». Alcuni lo pensano davvero. Convinti che sia squalificante lavorare in queste scuole, fanno di tutto per evitarle. Ma c’è chi le sceglie e ci rimane. Sono in realtà i professori e i presidi migliori. Altro che serie B. Perché siamo tutti bravi a insegnare dove gli studenti ti aspettano con il libro aperto. Chi fa la fatica quotidiana di offrire un futuro migliore a ragazzi che vivono in contesti difficili meriterebbe maggiore rispetto e gratitudine. E lo Stato dovrebbe ricordarsi più spesso delle Sassetti d’Italia. Che sono le vere eccellenze del nostro Paese.