Nella vita e nella scuola si incontrano due tipologie di persone: gli esseri umani e i Supereroi. Questi ultimi si riconoscono perché sono sempre sicuri di sé, non hanno dubbi e naturalmente non sbagliano mai. Hanno una risposta per tutto e ci tengono a spiegarti come vanno le cose del mondo. Per loro tutto è scontato e non sono ammessi imprevisti, che li mandano su tutte le furie. Gli esseri umani invece accolgono la propria e l’altrui fragilità. In questi giorni ne ho incontrati alcuni.

Durante un viaggio all’estero due studenti sono entrati in un negozio di souvenir e hanno pensato bene di rubarne qualcuno. Il proprietario se n’è accorto e, per non avvisare la polizia, ha chiesto di chiamare gli insegnanti, che hanno risolto la cosa con le scuse dei ragazzi e il pagamento degli oggetti presi. Al rientro c’è stato un confronto con loro e le famiglie. Qualche giorno dopo ho chiamato gli studenti. «Ragazzi, so che avete discusso a lungo di quanto è successo e della sua gravità. Oltretutto eravate con la scuola e quindi i vostri comportamenti avevano ripercussioni su altri. Ma come vi è venuto in mente di fare una cosa del genere?». Rispondono a testa bassa, mortificati. «Non lo sappiamo. È stato un gesto istintivo, come un raptus. Ci rendiamo conto di aver messo in difficoltà tutti e ci dispiace». Erano evidentemente sinceri. «Per un fatto così grave dovremmo prendere provvedimenti disciplinari. Ma a noi interessa che abbiate capito di avere sbagliato e ci pare che lo abbiate capito. Va bene così».

Incontro poi un’insegnante che ha agito male nei confronti di una studentessa. Ne discutiamo, le dico che sarebbe importante scusarsi. Accetta e chiamiamo la ragazza. «Ci dispiace per quanto accaduto e mi scuso intanto io come preside. Non ricapiterà». Anche la professoressa si scusa. La ragazza è tranquilla, si rende conto che la sua insegnante non si è mossa in modo malevolo. Tutto sembra chiarito. Rimango a parlare a lungo con la professoressa, di quello che è capitato, del rapporto con i ragazzi, del momento che attraversa. Si impegna a riflettere e lavorare su alcuni suoi atteggiamenti.

Dovremmo ascoltarci di più, soprattutto quando sbagliamo, imparando a farci “concavi e convessi” in base agli eventi della vita. La vicenda drammatica della pallavolista Julia Ituma rappresenta un monito per tutti. I Supereroi lasciamoli nel loro mondo ipocrita, che si illude di essere perfetto. Noi comuni mortali cerchiamo di restare umani.